La voce delle emozioni

 

La musica e il canto sono finestre che si affacciano sul meraviglioso, variopinto e multiforme caleidoscopio che è l’anima (Giuseppe Soppelsa, Manola Fava).

Il corso “La Voce delle Emozioni” che conduco assieme a Giuseppe Soppelsa (insegnante di canto certificato master metodo E.V.T.) propone, accanto ad un approfondimento degli aspetti strettamente legati all’uso della voce, con riferimento al metodo Voicecraft[1], un “viaggio esperienziale” volto alla presa di consapevolezza delle molteplici variabili che entrano in gioco nell’espressione canora. Obiettivo del corso è quello di fornire gli strumenti per ampliare le potenzialità della propria voce e rendere emozionalmente ricche le canzoni.

Le attività proposte pongono attenzione al gruppo e al singolo, al vissuto soggettivo, al pensiero, all’azione, alla mente e al corpo, alla voce e all’emozione, al verbale e al non verbale. Viene offerta la possibilità di cogliere, a partire da un contatto con i propri vissuti, atteggiamenti e modi di porsi rispetto al canto e alla propria voce. Ogni corsista può scoprire la sua un’identità vocale, familiarizzare con la propria voce e ampliare la gamma di suoni che riesce a produrre.

Il corso  è rivolto a tutti coloro che amano il canto e a chi utilizza la voce nella sua professione (insegnanti, attori, speackers…). Viene utilizzato un approccio olistico allo studio dell’universo “voce”: il presupposto di tale approccio è l’unità tra la mente e il corpo e la loro stretta interconnessione. Si dà ampio spazio alla dimensione corporea e al movimento per favorire la consapevolezza dei cambiamenti corporei associati ai diversi stati mentali. In alcuni casi viene proposto lo psicodramma al fine di favorire il contatto con aspetti significativi dell’esperienza personale e approfondire le tematiche fonte di disagio e malessere.

Il lavoro è stato presentato al quinto simposio sulla voce artistica svoltosi a Roma nel 2011, riscontrando i consensi degli specialisti del settore.

 

voci_emozioni

Una riflessione di una corsista dopo la prima serata:

“Sono fluttuata lontano dai miei pensieri. I miei piedi si sono lasciati trasportare dal ritmo degli strumenti. Ho ballato belle musiche coinvolgenti…poi, ascoltare il mio respiro, ha fatto sì che entrassi in me…ho visitato ampie stanze luminose e qui ho respirato la pace e la calma. Poi ho aperto gli occhi ed ho ascoltato la mia voce. Ho capito che posso indebolirla o rafforzarla…ora so scegliere…Grazie”. V.

Altre riflessioni: “Il pensiero a voi tutti è costante: mi avete emozionato con le vostre emozioni, con le vostre gioie e scoperte. Pino mi ha fatto scoprire piccoli movimenti della zona interno-collo che non sapevo di poter fare. Ho apprezzato il comportamento di Manola sia quando si è messa alla pari di noi, provando gli esercizi proposti da Pino, sia quando ci incoraggiava e lodava per i nostri risultati più o meno positivi. Pino è una persona speciale, competente, umile e sempre positivo: si vede che è felice di essere quello che è. Il mio momento speciale, tutto mio, quello del mercoledì sera con voi, sta per finire. Continuerò a cantare “Due respiri” provando il cry, twang, sob in macchina, mentre vado a lavorare o a prendere i bimbi a scuola. Ora mi sento di dire un grande grazie (belting) a Manola e a Pino e a voi compagne di emozioni” L.

“Io amo il canto! qualcuno mi disse il giorno in cui le nostre strade si divisero: Giuseppe vedrai come è bello insegnare perchè il corpo suona e l’anima canta. Entrerai in contatto con la parte più profonda della persona.” Credo che questa cosa, oltre ad essere vera, sia la più gratificante del mio lavoro! In questi anni grazie alla collaborazione con Manola, tutto ha anche trovato una spiegazione pseudo scientifica. E via in viaggio verso la magia della voce, con e sempre in buona compagnia: voi!”Pino

“Il canto è per me odio e amore. Mi piace, ma allo stesso tempo lo temo. infatti, credete che mi stia esercitando e stia provando la canzone? mi costa fatica. e nel canto emergono le mie insicurezze. eppure mi libera e mi piacerebbe tanto controllare la mia voce e il mio corpo. Mi è piaciuto proprio l’esercizio della volta scorsa al computer, vorrei farlo all’infinito finchè il tutto non risulta automatico. Mi piacciono anche le riflessioni sulle emozioni e sulle emozioni legate al canto. Mi sento sicura nel gruppo in cui sono inserita e tranquilla con voi due come insegnanti. Sono proprio contenta di aver chiamato Manola quel martedì pomeriggio della lezione-prova.”S.

“Il corpo goffo e rigido. Un microfono in mano per la prima volta. Avessi 20 anni! Questo lo volevo 20 anni fa! Manola e Giuseppe, come angeli custodi, alle mie spalle per sostenermi, per cantare con me, perchè forse sanno che sentirmi per la prima volta da sola di fronte ad altri, può essere paralizzante. Oddio, la posizione della schiena, l’ancoraggio…ho la mano in tasca e la pancia floscia: non sto facendo nulla di quello che mi ha insegnato Giuseppe!Però…la voce. Piano prima, con più energia poi, sempre di più. Cazzo (scusate la parolaccia, ma c’è ancora la 20enne arrabbiata che parla) è questo che voglio!Cantare e dire che ci sono e che vado bene coì e sentirmi leggera e allegra. Le canzoni e la musica parlano al mio cuore, vibrano nel mio corpo, mi trascendono, mi mettono in contatto col spirituale, con l’essenza di me e degli altri. Mi fanno sentire parte di un tutto…L

Lode
alla musica che eleva
alle persone buone
alla sorpresa dell’incontro
alla curiosità di ascoltare per la prima volta un brano che cambia la vita
Lode
alle mie compagne, a Manola e a Pino, ai loro inviti, alle loro indicazioni preziose.
Lode
Ad un’esperienza tutta mia. Tutta nostra. Chiudo con la prima parola che mi fu chiesto di condividere, al termine del primo esercizio. Dissi: Gemma ma era Jewels e questa resta P.

Questo gruppo mi piace moltissimo, torni sempre a casa con una carica nuova, meraviglia…non è qualcosa che accade spesso, non per la mia esperienza…semplicità è il sentiero che voglio percorrere per ritrovare la bambina che ero, per tornare all’origine. Questo nutre la gioia e la gioia è luce e solo il canto può esprimere tutto questo: basta un suono, un respiro, una pausa, un attacco in levare. Per questo forse sono qui. E.

“La voce sarà poi la vostra ultima preoccupazione, impegnati a orchestrare quel concerto di movimenti, pensieri, sensazioni che interagiscono senza tregua!” Manola Fava

 


[1] Il metodo Voicecraft Evt (Estill Voice Training) è un sistema innovativo di insegnamento vocale creato e sviluppato dalla cantante e scienziata americana Jo Estill. Si basa sull’insegnamento delle figure obbligatorie (false corde, inizi del suono, piano delle corde, massa delle corde, cartilagine cricoidea, cartilagine tiroidea, posizioni della laringe, velo, ancoraggio testa-collo, ancoraggio torso, sfintere ariepiglottico, lingua, mandibola). Una volta acquisito il controllo delle singole figure obbligatorie, vengono combinate per generare varie qualità vocali (Speech, Falsetto, Sob, Cry, Twang, Opera, Belting).