Paris, le 2 septembre 2027
Carissima Manola,
è da tanto che ti volevo scrivere e ne colgo l’occasione oggi che ho visto l’articolo sul giornale del tuo ennesimo convegno a Roma sull’Autostima. Il pensiero mi torna subito indietro, quando, disperata frequentavo i tuoi corsi nelle bellissime ville Pisani a Biadene e Benzi a Caerano. Che bei ricordi in quelle stanze da balletto. La tranquillità e la serenità che ritrovavo tutte le volte.
Come puoi vedere dalla data mi sono finalmente trasferita a Parigi, e precisamente in Rue Ramey, poco distante da Sacré Coeur, in una piccola ma carina mansarda tipica con vista sui bellissimi tetti di Parigi.
Ti ricordi di Stefania ? Dopo tanti anni all’estero ha aperto un piccolo bistrot, con tutti i suoi tavolini e sedie in vimini, in Quai de Conti, vicino al Pont Neuf. Nel frattempo si è sposata e ha un maschietto tutto ricciolino come era lei da piccola. E’ così simpatico quando parla inglese misto francese commentando però in italiano. La Patrizia, finite le superiori, ha iniziato a viaggiare a sua volta, facendo prima l’hostess per l’Emirates Air Line, ed ora per l’Air France, e così, ogni qualvolta che può torna a Parigi a riposarsi. E’ sempre uguale, con quell’suo essere “snob” e con lo sguardo da furba perfettamente al suo agio nella “Ville Lumière”!
Io passo le giornate a fare le mie passeggiate lungo la Senna. Poi torno a casa a scrivere il mio terzo romanzo.
Come vedi sono riuscita a rimettere assieme la mia famiglia. Ti ricordi di Pier? Che nel frattempo, gli ho aggiunto una “r” ed “e” finale facendo proprio un Pierre tutto francese. Anche lui quando può si mette in viaggio e si stabilisce qua.
Mentre ti scrivo lui è a passeggio con Cocò (Chanel) che, molto vecchia, ama fare il giro del quartiere con la sua aria da vera signora.
Ti do la finale del mio secondo romanzo così ti verrà voglia di leggere poi il terzo:
L’altro giorno mi chiama Pierre: chéri, chéri…, devo farti vedere subito una cosa. Scendiamo gli scaloni e ci incamminiamo fino alla salita di Sacré Coeur; era tornato Frédéric il suonatore di carillon, che dagli amici si fa chiamare “Nicolai”, questo perché si racconta nei quartieri degli artisti che sia un figlio illegittimo di Nicola Romanov II, il grande Zar di tutte le Russie, riuscito a scappare negli anni 20. Infatti, anche se è un senza tetto ha proprio nelle gestualità e nella voce una grande nobiltà.
Gli salto al collo e lo abbraccio e lui, con i suoi modi di fare, ci fa sedere sulle scalinate bianche ed inizia a girare la manovella del suo carillon … partono le prime note tipiche ed inconfondibili di questa musica melanconica, sensuale e romantica parigina… ci guarda, sorride ed escono dalla sua voce le note della canzone : Non, rien de rien, je ne regrette rien….
Io e Pierre ci guardiamo, con gli occhi umidi ed il cuore che batte, ci stringiamo forte le mani ed il pensiero comune è quello del 2010 quando questa canzone cantata e amata mi aveva fatto capire che la mia vita ricominciava da qua!…
A bien tôt,
C.